Calamari straordinari - parte 2

Un calamaro_catturato_con_un_minnow_Rapala_cm_9

Alcuni calamari_appena_catturati

 

Minnows per_la_trainetta_ai_calamari

La tecnica della trainetta

Di Francesco Martelli

A differenza del Tataki, o Misaki che si pesca come il classico bolentino con la canna, la trainetta va effettuata appunto, con la barca in navigazione, portando le totanare appese alle lenze, in “viaggio” da 1,8 fino a 2,5 miglia orarie, con un’esplorazione continua nelle stesse zone presunte dove accostano i nostri cefalopodi.

Per praticare la trainetta è necessario disporre di una piccola canna di circa 1,5 metri posizionata sul trincarino, a cui fissare momentaneamente in pesca, la lenza madre, costituita con almeno una cinquantina di metri di lenza di nylon dello 0,40mm, da avvolgere su un telaietto di sughero. Occorre anche uno o più  affondatori, utilizzati nella traina costiera, come l’ACF della Kristal Fishing lo STIM, il DEEP o altri similari; un finale dello 0,26 – 0,28 ed una totanara artificiale a forma di minnow, provvista di doppio cestello. La Yamashita offre alcuni modelli validissimi come i Princess Calamari di vario colore e dimensione da 100 e 130 mm.

Una trainetta_con_affondatore_Kristal_Fishing

Un mix_di_lenze_pronte_per_la_trainetta

La cala_della_trainetta

Altre ottime totanare, sono rappresentate dai minnows Rapala, ai quali, i costruttori hanno sostituito le ancorette con il doppio cestello. Forniscono una resa formidabile. A queste specifiche “esche”, se ne aggiungono altre validissime proposte da altre Ditte.

Scan Doc0001

Scan Doc0002

Nella sintesi, si cala in acqua per una ventina di metri, la lenza madre fissata all’affondatore, a monte del quale di 5/10 cm, viene inserita una piccola luce strobo del tipo ad accensione a contatto con l’acqua, che durano un centinaio di ore di funzionamento. All’affondatore, viene legato il finale dello 0,26 lungo circa 5 metri, al termine del quale è applicato il Princess Calamari, un pesciolino lungo 100 mm, dotato di doppio cestello come le ordinarie totanare.

Alla velocità di circa 2 nodi orari, con corrente leggermente favorevole o contraria, l’affondatore, porta la totanara a circa 6 – 8,5 metri di profondità.

Quando il calamaro afferra l’esca, fa istantaneamente flettere la piccola canna, la fa raddrizzare, modificando l’assetto in navigazione dell’affondatore che emerge dopo pochi secondi. L’affondatore oramai in superficie, viene segnalato dalla piccola luce strobo, a cui fa seguito la nostra incavolatissima preda che dà delle possenti “sifonate”. A questo punto, conviene recuperare lentamente il calamaro. Durante la salpata, continuiamo ad avvertire le classiche “sifonate” o pompate, che il cefalopode imprime alla lenza: è divertentissimo! Durante quest’operazione, si può a nostra discrezione, mettere il motore in folle, oppure, si riduce il moto di navigazione e si accosta… alla nostra preda!

Un calamaro_catturato_di_buone_dimensioni

Un consiglio: la trainetta va effettuata in presenza di luna, almeno di un quarto o meglio, quando è piena. In quest’ultima condizione, visto e considerato, che il nostro astro rimane nel cielo stellato per tutta la notte, e se poi il pescatore è un tipo insonne e con grinta da pescare non stop, beh, un bel secchio di calamari, sarà sicuramente assicurato! Tuttavia è necessario pescare qualche ora in più del previsto.

 

 

unaltra cattura

 

Calamari con_minnow_della_Yamashita